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“L’apparenza è molto più che superficie”

by wp_13202051
Da piccoli ci viene insegnato che le parole hanno un peso e da adolescenti impariamo l’importanza della comunicazione non verbale, ma spesso viene sottovalutata l’importanza della nostra immagine, in relazione a noi stessi e verso gli altri.

Ho sempre pensato che “la comunicazione” dovesse essere insegnata a scuola, che gli adolescenti dovrebbero conoscere le diverse forme di comunicazione e imparare come si affronta un colloquio di lavoro o semplicemente come comportarsi in banca. Perché benché si dica “l’abito non fa il monaco”, la nostra mente è fatta per decodificare velocemente dei segnali visivi che lanciamo e la nostra immagine, se non corrisponde a quello che siamo o che vogliamo rappresentare, ci allontana dai nostri obiettivi.

Durante il percorso di studio con ESR ho avuto la fortuna di partecipare a diversi corsi sulla psicologia dell’immagine e dei colori e oltre ad aver ampliato le mie conoscenze, ho potuto comprendere perché il fatto apparentemente semplice di truccarmi potesse davvero aiutare a sentirmi meglio o perché la scelta della propria immagine fosse così importante in relazione agli altri.

Numerosi studi hanno provato che grazie alla cura della propria immagine aumentiamo il nostro benessere ed è stato inoltre dimostrato che, quando ci sentiamo bene con il nostro aspetto esteriore le nostre performances sono migliori. 

Lo studio di Hajo Adam e Adam D. Galinsky sull’enclothing cognition dimostra a questo proposito che la percezione di sé viene influenzata dal nostro abbigliamento e tale percezione modifica i nostri comportamenti: indossando un camice da dottore non ci sentiamo e non ci comportiamo allo stesso modo che indossando una tuta da ginnastica.  

Il lipstick effect è un’altro fenomeno studiato da vari psicologhi che evidenzia invece la relazione tra gli acquisti di oggetti ornamentali e la psiche degli acquirenti. L’aumento di vendita dei rossetti o di altri prodotti cosmetici durante o subito dopo un periodo di forte crisi economica, sarebbero correlati ad un istinto primario di conservazione della specie.

Numerosi altri studi di psicologia sociale hanno evidenziato che gli abiti e gli ornamenti hanno un ‘influenza sulla psiche di chi li indossa e di chi li guarda e quindi che: “L’apparenza è molto più che superficie”.

Il mio lavoro da Consulente in comunicazione attraverso la valorizzazione dell’immagine consiste nel trovare per ciascuno dei miei clienti il proprio “camice da dottore”, farsi che siano rappresentati da quello che indossano e che l’atto della vestizione diventi un atto di consapevolezza, alla pari di una presa di parola importante o di uno standing attento, perché come scriveva Oscar Wilde “Solo i superficiali non giudicano dalle apparenze”.

Caroline G.

 

 

 

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